SUL MONTE BIANCO CON LO SKYWAY
Skyway Monte Bianco è una meraviglia tecnologica e ingegneristica che nasce da una visione diversa e avveniristica rispetto alla tradizionale concezione di opere di questo genere: l’obiettivo infatti non era di rifare una funivia, ma di creare un’esperienza a 360° di ascesa verticale. L’impianto comprende 3 stazioni: Courmayeur/The Valley (1.300 m), Pavillon/The Mountain (2.173 m) e Punta Helbronner/The Sky (3.466 m).
Gli alunni sono in attesa di salire sulla cabina per raggiungere Punta Helbronner.
La veduta della stazione di arrivo: nel cielo a 3466 metri. Una vera emozione!
SUL PONTE NEL CIELO
Il Ponte nel Cielo è un percorso pedonale lungo 234 metri e sospeso a oltre 140 metri di altezza che collega i due versanti della Val Tartano, superando l'omonimo torrente: con i suoi numeri, il Ponte nel Cielo è da considerarsi il ponte tibetano più alto d'Europa.
Tutti sul ponte!
I ragazzi attraversano il ponte sospeso con curiosità ed emozione.
IN VAL BIANDINO
La prof.ssa Sara Lanfranchi e il prof. Giuseppe Arrighi, con in comune la passione per la montagna, hanno proposto a una loro classe terza, un viaggio d’istruzione particolare, ricco di emozioni e fatica: due giorni in Val Biandino alle pendici del Pizzo dei Tre Signori. E così, il 29 aprile 2019, 27 studenti, accompagnati dai due docenti, con l’autobus di linea hanno raggiunto Introbio; in paese erano attesi dai gestori del rifugio Tavecchia che con le loro preziose jeep hanno portato al rifugio tutti i carichi. Per qualcuno raggiungere il rifugio è stata una semplice passeggiata, per altri una prima grande fatica. Dopo il pranzo al sacco, il gruppo si è diretto al Lago di Sasso a 1900 m s.l.m. Nonostante la primavera inoltrata, il paesaggio era ancora innevato, l’ultimo tratto del sentiero, pur non essendo pericoloso, aveva una pendenza impegnativa.
I ragazzi hanno trascorso la serata al rifugio rifocillati con un’ottima cena e divertiti con canti, giochi e confidenze varie.
Per il giorno successivo l’obiettivo era giungere al rifugio Grassi, ma a causa di pericolosi lastroni di ghiaccio lungo il sentiero, si è deciso di cambiare meta: rifugio Santa Rita a 2000 s.l.m. sulla cresta che separa la Valvarrone dalla Val Biandino, con una vista spettacolare.
Rientrato al rifugio, il gruppo ha pranzato, poi preparato gli zaini e infine è sceso a valle. E’ stata un’esperienza intensa e condivisa sia per i ragazzi più atletici che per quelli meno allenati, che,spronati dalla grinta e dall’entusiasmo dei compagni, hanno guadagnato le mete. “Quando uomini e montagne si incontrano accadono cose grandi”. Peri docenti e per gli studenti è stato proprio così.
Inviato da cristina.risposi il Sab, 04/01/2020 - 16:26